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Nuove Tasse in Italia. La plastic tax

Il Collegato fiscale che accompagna la legge di bilancio per il 2020 ha introdotto una nuova imposta sui prodotti in plastica, motivando tale imposta come una misura a favore dell'ambiente. Tenuto conto di una motivazione così importante, occorre soffermarsi su tale provvedimento per verificarne approfonditamente la sua effettiva efficacia, In primo luogo occorre ricordare che la nuova imposta prevede di gravare su una serie di prodotti monouso: dai tappi delle bottiglie al tetrapack, ma anche le etichette e le buste dell’insalata, che saranno tassate 1 euro al chilo di prodotto. Ipotizzando che tali beni vengano prodotti solo in Italia, la nuova tassazione graverà sui consumatori finali (le famiglie) per un importo che è stato individuato fra i 138 euro (Federconsumatori) e i 165 euro annui (Codacons). Il problema però di ogni tassazione di scopo su specifici prodotti è che questi arrivano sugli scaffali dei negozi anche da altre parti del mondo dove la nuova imposta non viene applicata, generando così una concorrenza sleale fra i prodotti di importazione sui quali non grava la nuova imposizione  e quelli prodotti in Italia sui quali grava il nuovo onere. Quale reazione a tale situazione oggettiva, potrebbe generarsi una delocalizzazione della produzione italiana in altri paesi, con un esito ancora peggiore. E' regola generale infatti che mentre la produzione si può delocalizzare, altrettanto non si può fare per il lavoro. Diretta conseguenza di ciò potrebbe essere quindi un incremento della disoccupazione nel settore. In assenza di incentivi sull'uso di prodotti non di plastica e in assenza di una tassazione sui prodotti di importazione, la misura si presenta quindi,

esclusivamente come una punizione delle imprese italiane e non anche come una misura destinata
a far diminuire l'uso di plastiche inquinanti.
A margine di tali considerazioni d'ordine generale, non guasta citare i commenti pubblici di Stefano Bonacini, Presidente PD della Regione Emilia Romagna che ha ricordato come la nuova imposizione graverà in particolar modo sulle imprese della sua regione, che conta il maggior numero di produttori di prodotti in plastica monouso. E in Emilia Romagna si andrà a votare il 26 gennaio 2020. Come dire! Sembra che qualcuno voglia farsi male da solo.




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