Fallimento di Mercatone Uno
Il Mercatone Uno è definitivamente fallito, dando così origine ad una serie di polemiche sul "Di chi è colpa?", Sul "ma non poteva essere evitato?" sul "E ora cosa si fa?" sul "E ora i lavoratori che fine fanno" sul "Ma i sindacati si svegliano solo ora?" sul "E ora chi paga i fornitori?" sul "E ora i mobili ordinati e pagati, chi li consegna?" e per essere sintetici, non finisce qui.
Cominciamo allora a fare un po' d'ordine. Mercatone Uno era già in situazione prefallimentare circa 18 mesi fa. Dopo alcuni vani tentativi di ricerca di un compratore da parte dell'Amministrazione straordinaria avviata dal MISE, la società è stata venduta a due compratori, unici presentatisi ed unici presi in considerazione. Il primo è stata la Shernon Holding, con soli sei mesi di vita, controllata dalla società di diritto maltese Star Alliance Limited che ha mantenuto il marchio di commercio conosciuto a tutti; il secondo che ha acquistato solo 13 negozi è stato il gruppo Teramano Cosmo Spa, operante con il marchio Globo. Risulterebbe poi che la Shernon Holding, sia stata acquistata dalla Maiora Invest srl con sede a Padova. Sarebbero così prive di fondamento le voci che stanno attribuendo ancora il controllo della società fallita, la Shernon Holding, alla società maltese.
Tornando al fallimento della Shernon Holding Srl, questo avviene Il 23 maggio 2019 con determinazione del tribunale di Milano. La società a quel punto ha comunicato il fallimento e il licenziamento ai lavoratori tramite un messaggio social. Anche su questo punto necessita un chiarimento. Non è sufficiente un messaggio social a determinare un licenziamento, ancorché collettivo. Ne segue che finchè non arriverà una comunicazione formalmente valida i lavoratori sono ancora dipendenti della società e maturano retribuzioni e contributi.
E veniamo ora ai mancati controlli. L'amministrazione straordinaria, decretata dal Ministro Calenda ha passato, con la cessione dell'attività alla Shernon Holding Srl, la competenza dei controlli al Ministro Di Maio. Sembra che tali controlli siano del tutto mancati. Considerata la successione convulsa degli eventi, non è dato a sapere quale fosse la cogenza, l'obbligatorietà e la dovuta (se dovuta) frequenza dei controlli mancati. Però una domanda sorge immediatamente. Si è determinata forse una responsabilità per mancata vigilanza in capo al MISE? Qualunque ipotesi al momento è del tutto prematura, ma se per caso così fosse tutti i danneggiati potrebbero chiamare il MISE in responsabilità e forse tale azione potrebbe essere l'unica in grado di poter far recuperare qualcosa ai malcapitati coinvolti.
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