La fattura elettronica. Una domanda (forse più di una) a me stesso. Provo a rispondermi

Da più parti si insiste che l'introduzione della fattura elettronica in Italia non è solo una serie di adempimenti in più, bensì un'opportunità (ma una opportunità per chi?). A fronte di questo obbligo che dovrebbe partire il 1 gennaio 2019 (così dice la legge), tutti i commercialisti italiani hanno iniziato a frequentare corsi di formazione in aula e on line. Corsi di formazione tenuti in gran parte dalle società di sistemi informatici che dovranno vendere programmi e servizi connessi. Spesso in questi convegni si è sentito parlare di digitalizzazione delle imprese, dove per digitalizzazione si intende il posizionamento della gestione amministrativa di tali soggetti nelle piattaforme digitali offerte. 

Data questa premessa quanto rimarrà al di fuori di tale posizionamento? Quanta parte della gestione amministrativa, contabile e fiscale delle aziende non rientrerà all'interno del dialogo diretto fra impresa e piattaforma informatica? Quanta parte di tale attività resterà quale attività delle professioni legali-contabili? 

Mi è stato detto che ai professionisti rimarrà più tempo per offrire servizi ad alto valore aggiunto quali consulenze e attività di revisione. Ma quanti sono in grado di offrire tali servizi ad alto valore aggiunto? Comincio a pensare che siamo di fronte ad un cambiamento epocale della professione di dottore commercialista che, dopo aver perso ogni speranza in merito al riconoscimento di esclusive si avvia a diventare una categoria di lavoratori dipendenti a medio alta specializzazione. Dipendenti di chi? Di quelle aziende, indicate inizialmente, che offrono la digitalizzazione delle imprese e che si sostituiranno al professionista nel dialogo quotidiano con le aziende e con l'amministrazione fiscale.

Alcune domande sono rimaste senza risposta volutamente. Non serve infatti una risposta ma solamente una riflessione più approfondita su quanto sta accadendo.

Nel frattempo un caldo augurio di grande successo ai nuovi commercialisti che si affacciano sul mercato.